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ABBANDONARE UN GATTO DI MURAKAMI HARUKI, EINAUDI 2020

Tradotto da Antonietta pastore e magnificamente illustrato da Emiliano Ponzi, Einaudi 2020

“La storia non appartiene al passato. E’ qualcosa che fluisce nella coscienza umana, o forse nell’inconscio, è una corrente di sangue vivo e caldo che, volenti o nolenti, ci trasmettiamo da una generazione all’altra.”

E i piccoli gesti compiuti insieme sono il ponte su cui scorre: abbandonare un gatto, o cercare di abbandonarlo, visto che il gatto non ne vuole sapere e torna a casa con sollievo di tutti, è uno dei ricordi che unisce il figlio al padre. Così come altri minimi fatti che parlano al figlio delle sofferenze patite dal padre in guerra ma mai raccontate, delle scelte silenziose, del desiderio di pace, il profumo dell’alcol che induceva nel genitore uno stato di malinconia.


Tutto questo non è eccezionale: piccole cose, piccolissime, che formano la vita di un uomo qualunque, una delle innumerevoli, anonime gocce di pioggia.

Un bel racconto del maestro del raccontare partendo da “segni” che il suo occhio raccoglie e legge per noi. Purtroppo solo un racconto: è come addentare metà cioccolatino e … il resto ti viene portato via!

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