C’ERA UNA VOLTA ADESSO DI MASSIMO GRAMELLINI LONGANESI 2021
In questo simpatico romanzo, Gramellini riesce a parlare del lockdown in maniera lieve ed ironica.
Mattia, il protagonista, viene immaginato ormai prossimo alla vecchiaia quando, ricominciando a sentirsi bambino, si trova nella condizione ideale per provare a rivivere l’esperienza di allora.
«Sono diventato grande da piccolo» annuncia Mattia nella prefazione, «quando un virus mi costrinse a chiudermi in casa con una persona che detestavo.»
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Pagina dopo pagina veniamo condotti per mano a conoscere i membri di questa famiglia, di questo caseggiato, di questi vicini di casa …che rappresentano un po’ tutti noi.
Tania, detta T’ansia è la madre che pretende di disinfettare mobili e maniglie, Ross la sorella/amica/complice, Doppio Zero l’odioso fidanzato della madre, Gemma la nonna amata che abita al piano di sopra, che odora di cose buone, che sa di pane.
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Infine, giunto da Roma per una visita veloce al figlio, con il quale si incontra in maniera ancor più che saltuaria, c’è Andrea, il padre, detto Andrei, per la nota abitudine a non fermarsi mai. Venuto a Milano per il periodico incontro con Mattia, è costretto a fermarsi nell’appartamento della moglie, ormai ex, allo scattare dell’ora X che, a marzo scorso, ha reso impossibile lo spostamento da una regione all’altra.
Così Mattia si trova a dover condividere una situazione difficile proprio con quella persona che, come dichiarato nella prefazione, detestava profondamente.
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Molte vicende accadranno e tanti pregiudizi verranno meno, ma ciò che più colpisce nel romanzo è l’ironia lieve con cui vengono raccontati gli eventi che hanno caratterizzato quei momenti: i discorsi da un balcone all’altro, il vicino che canta a squarciagola, le lenzuola con gli arcobaleni appesi ai balconi, i moduli per le autodichiarazioni e, su tutto, l’orribile gusto delle penne lisce stracotte, unico genere di pasta ancora reperibile nei supermercati presi d’assalto.