top of page
foto pubblicazione.jpg

L’ARMINUTA DI DONATELLA DI PIERANTONIO, EINAUDI

Qual è l’odore dell’abbandono? Quale il sapore dell’essere un’Arminuta, una ritornata, una senza famiglia e senza affetti, o meglio, con una nuova famiglia e nuovi affetti di cui la protagonista non sa che farne? 
La storia parte dal ritorno alla casa d’origine di un’adolescente cresciuta in un’altra famiglia, con una mamma - Adalgisa- che, misteriosamente, non può più prendersi cura di lei: forse è malata, forse morta … solo nello scorrere del tempo del romanzo se ne avrà la completa consapevolezza.
Sin da subito, gli odori la afferrano: quello delle scarpe velocemente infilate nella borsa per il trasloco nella nuova casa; il caffè bevuto dal padre, ormai divenuto lo zio, prima di andarsene definitivamente; l’odore delle gomme bruciate, lasciato sull’asfalto dal padre/zio che riesce ad abbandonarla solo con taglio netto, non solo metaforico, al passato.
L’abbandono, qualunque esso sia, fisico o metaforico, è la cifra su cui si costruisce la vita adulta e la trama del romanzo; la gelosia per i fratelli, visti come la causa primaria della perdita di affetti e privilegi, diviene, nel corso della vicenda, qualcosa di ossessivamente visivo; d’altro lato però, la sorellanza appare l’ unica via di salvezza da un mondo adulto che infrange le regole che esso stesso ha imposto, che mercifica gli affetti, che non sa essere credibile: l’immagine finale di Adalgisa, che cerca di aprire a fatica una vongola chiusa “Non insistere con quella. Se è rimasta chiusa va scartata”, diviene simbolo dell’incongruenza tra il dire e l’agire del mondo degli adulti. E della disincantata presa di coscienza della protagonista.
Quale sapore ci riporta quindi alla dolorosità dell’abbandono? Alla fatica di divenire consapevoli? Sicuramente quello delle arance, simbolo del salutismo di Adalgisa, la madre dell’abbandono, che l’Arminuta, in un momento di volontaria ribellione, getta sul pavimento dopo averne leccato velocemente il succo.

L’ARMINUTA di Donatella Di Pierantonio, Einaudi: Notizie
bottom of page