NON LASCIARMI DI KAZUO ISHIGURO-  EINAUDI (2005)

Qual è il senso dell’esistenza, di ogni singola esistenza? Questa è la domanda che sembra porsi l’autore e, con lui, i protagonisti del romanzo, Ruth, Kathy e Tommy.

Cosa rende ciascuno di noi unico e speciale? Cos’è l’anima e cosa resta di una vita e di noi, al termine del ciclo della vita stessa?

I protagonisti, cresciuti nell’esclusivo e misterioso collegio di Hailsham, sembrano cercare risposte che attorno a loro nessuno vuole o può trovare, né l’imperscrutabile Madame, né la direttrice, Miss Emily; solo Miss Lucy sembra, in qualche modo, voler scalfire il muro di silenzio.

Su tutti incombe un rigido controllo: per scambiarsi segreti, senza dare nell’occhio, si ricorre ai momenti di fila al self-service.

Più avanti, una volta inviati ai Cottages, la cucina diviene il luogo delle confidenze, delle domande, per le quali si cercano risposte davanti a un buon the.

 Infine, durante le donazioni, i biscotti preferiti da Ruth o da Tommy sembrano diventare la consolazione a fronte di un dolore non solo fisico.

Cosa rende diversa un’esistenza che si sa a termine- una volta completato il ciclo delle donazioni- rispetto ad una di cui non si conosce la fine?

Cosa differenzia la vita di Kathy, Ruth e Tommy, povere creature come li definisce Madame, dalle nostre vite?

“Nessuno infatti,” riflette Kathy nella versione filmica diretta da Mark Romanek, “pensa di aver concluso la propria vita o di aver vissuto abbastanza; nessuno può fuggire al proprio ciclo esistenziale”.

Allora: cosa dà significato ad un’esistenza?

L’unica risposta sembra essere l’amore: l’amicizia e l’amore sono le uniche forze che permettono ad un’anima di mettersi a nudo, di scoprirsi.

In questa prospettiva, il rimpianto per le occasioni perdute diviene l’urlo di Tommy gridato nella tempesta e  i ricordi sono una scatola di biscotti che ci riportano al gusto di qualcosa che non può essere più.