SCOLPITELO NEL VOSTRO CUORE DI LILIANA SEGRE, A C.DANIELA PALUMBO, PIEMME 2018

Rivolto ai più giovani, questo libretto che si legge in un’ora, è scritto in modo piano ma accurato (sembra che ogni parola sia stata soppesata, e di questo rendiamo grazie alla curatrice).

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E’ “una storia tragica ma che finisce bene”: non solo perché l’autrice si è salvata, ma perché rappresenta un dono, un’eredità che Liliana Segre vuole affidare ai ragazzi, al futuro perché prendano coscienza e immaginino un mondo senza persecuzioni, senza indifferenza, senza guerra.

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Ma c’è di più che la testimonianza dei disumani fatti di cui fu vittima. Liliana Segre pensa ai ragazzi di oggi, alla loro crescita, al loro dover affrontare il male: li incoraggia ad assumersi la responsabilità della propria vita, a misurarsi con il senso di colpa legato alla diversità, dedicando particolare attenzione all’indifferenza: il suo racconto rievoca la solitudine di chi è emarginato, ma anche di chi è povero, malato e vede gli altri voltare la faccia e evitare di misurarsi con queste sensazioni. Sottolinea invece il valore della pietas e dell’amicizia, quella che non ti abbandona quando hai bisogno, quando sei un perdente, uno che tutti indicano a dito.

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Molto coinvolgente è la descrizione dello stupore che desta in noi il male, cui lei contrappone la spinta alla vita: “Non fatevi abbattere dalle difficoltà. Se ce l’ho fatta io, ce la farete anche voi” dice ai ragazzi. “ Se anche prendete uno schiaffo, una botta da un bullo dovete avere nei suoi confronti disprezzo e non paura, perché sono loro i perdenti nella vita. Quelli che credono di essere gli eletti, quelli che credono di essere i più forti: lo vedete cosa ha dimostrato la Storia? La Storia ci ha fatto vedere come vanno a finire quelli che credono di essere i più forti”.

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Che sapore attribuire a questo libro? Il sapore della clorofilla, il meraviglioso sapore delle foglie che all’apertura del cancello del campo Liliana si ritrova a cercare di mangiare.