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L'ANGOLO GIALLO DEL VENERDI'

IL CERCATORE DI TENEBRE di Femi Kayode, 2022 Longanesi

“Il Cercatore di tenebre” è il romanzo d’esordio di Femi Kayode, psicologo nigeriano.

Come spesso accade, la veste noir-giallo-poliziesca serve come contenitore per raccontare altro.

La storia che Kayode ci narra è una storia vera, che ha visto alcuni giovani studenti dell’Università di Port Harcourt linciati e bruciati vivi.

La vicenda del romanzo ruota attorno a Philip, psicologo forense che, dopo aver vissuto molti anni negli USA, torna nel paese d’origine insieme alla moglie e ai tre figli.

Qui, su sollecitazione del padre, si trova a indagare su di un Cold Case, quello di tre giovani di Okriki, denudati, picchiati, bruciati con pneumatici attorno al collo, durante un linciaggio che ha visto il coinvolgimento di troppe persone e nessun colpevole certo.

Raccontato in prima persona da Philip stesso, diviso in quattro atti, la narrazione viene interrotta da pensieri “a stile libero” di un misterioso personaggio che solo passo dopo passo rivelerà la sua identità.

In questa storia, niente è come sembra: Chika, l’autista, Folake la moglie, lo stesso padre di Philip, l’affascinante Salome … nascondono segreti. Quindi tra sette, confraternite, amanti, bugie e omissioni … Philip faticosamente giungerà a scoprire la verità. O almeno, una buona parte di essa.

La Nigeria di cui Femi Kayode parla ci appare come un paese dalle mille contraddizioni, dove la tolleranza tra le diverse Chiese e religioni è un obiettivo non ancora raggiunto, dove la violenza può divampare all’improvviso, dove tutori dell’ordine e difensori della legge sono spesso collusi o incapaci.

Che sapore rimane?

Quello amaro dei molti caffè che Philip beve: con il padre, con Chika, all’aeroporto, per svegliarsi dopo una notte insonne… amaro come la verità finalmente disvelata.


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