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LA RECENSIONE DEL MERCOLEDI'- FRESCO DI STAMPA

PER OGNI PAROLA PERDUTA di Benedetta Cibrario, 2022 Mondadori


È bella la storia che Benedetta Cibrario ci regala, proprio alle soglie di Natale.

La vicenda si snoda attraverso più secoli e più luoghi, ruotando attorno a Sofia, la protagonista, che nella sua personale “recherche” incontra paesi, persone e tempi spesso lontani da lei, arrivando a ricostruire e dare voce a chi non è più tra noi.

Dopo la perdita del marito Nicola, storico accademico, Sofia – una giovane restauratrice d’arte- cade in un profondo stato depressivo che le impedisce di uscire dal suo appartamento di Oxford.

Sarà proprio in ricordo del marito, che non ha potuto concludere il lavoro intrapreso sull’emigrazione russa a Firenze da metà Ottocento fino ai primi decenni del Novecento, che Sofia si farà carico di concludere e far pubblicare quanto lasciato in sospeso da lui.

Sollecitata da Edmund, eccentrico e ricco collezionista d’arte, riuscirà a riprendere il suo lavoro di restauratrice, ricucendo, rammendando e riparando una mongolfiera dell’Ottocento da lui acquistata a prezzo esorbitante, durante un’asta.

Da lì, Sofia prenderà in mano le fila di più vic

ende che, nel tempo, si sono incrociate e annodate insieme: Xavier de Maistre, il suo primo volo in mongolfiera, la sua emigrazione in Russia, la scrittura di un breve romanzo “Voyage autour de ma chambre”; Pauline, erede di una libreria antiquaria di Chambéry, sempre alle prese con problemi economici ed esistenziali; l’amicizia tra Pauline e Sofia, che condividono situazioni familiari, per molti aspetti, simili.

Attraverso una ricostruzione precisa, dettagliata e ben documentata, Benedetta Cibrario ci conduce, quasi per mano, a riscoprire paesi, letture e vicende spesso dimenticate.

A scoprire un passato, per molti aspetti, non molto lontano dal nostro presente; a restituire quella voce a chi, nell’oblio esistenziale o storico, l’ha perduta.

Che sapore rimane? A noi piace ricordare una frase di Sofia, riferita a Dafne, la madre:

«…è arrivata ad avere dieci o dodici cani in un piccolo appartamento e nel frigorifero, per anni, ci sono state, più che altro, scatole di cibo per cani…»


Un ringraziamento alla Casa editrice che ci ha fatto dono di copia stampa.


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