Jane, nome d’arte Janna, è una brillante giornalista di moda, completamente centrata sul suo lavoro e sulla sua immagine, ad esso complementare. E’ passata attraverso la morte del marito e poi della madre senza “ammettere la possibilità del dolore”, è riuscita a non soffrire.
Questo castello protettivo viene attaccato quando la sua amica Joyce, direttrice della rivista in cui lavora, viene travolta da un turbine familiare e decide di trasferirsi negli Usa. Ma soprattutto quando incontra casualmente Maudie, una vecchietta. Una vecchietta? Sì, proprio così, una vecchietta povera, malvestita, che a stento riesce a badare a se stessa. “L’unica cosa vera” che le succede, come dirà alla stupefatta Joyce.
Con Maudie e i suoi ricordi, bevendo innumerevoli tazze di tè, Janna percorre un viaggio fra le donne, quelle donne che la mattina prendono l’autobus e iniziano giornate faticosissime, tengono insieme le famiglie, attraversano i drammi della vita, accudiscono. Anche lei scopre l’accudimento. Prendersi cura di Maudie, pulire la sua casa, farle la spesa, pensare a cosa le può fare piacere…Janne apre una porta che ha tenuto ben chiusa e scopre cosa c’è di là. Si potrebbe definire questo libro un manuale di sopravvivenza alla corrosione della vita, ma è molto di più, è un premio Nobel per la letteratura!!